La mostra “RICAMOS DURCHES. S’arte de sa traditzione sarda” di Alma Danièle De Silvestro in esposizione alla Bottega di Infoto

La mostra “RICAMOS DURCHES. S’arte de sa traditzione sarda” di Alma Danièle De Silvestro in esposizione alla Bottega di Infoto
Giugno 3, 2025 No Comments Eventi, Fotografie wp_7992244

Martedì 3 giugno 2025 alle ore 18:00 l’ACSIT – Associazione culturale sardi in Toscana di Firenze organizza, ne “La Bottega di Infoto” via Leonardo Bruni 4 a Firenze, l’inaugurazione della mostra fotografica “RICAMOS DURCHES. S’arte de sa traditzione sarda” di Alma Danièle De Silvestro e inserita nella rassegna “Sardegna oltre il mare 2025 – Quarta edizione” ideata dell’ACSIT per l’Estate Fiorentina 2025 del Comune di Firenze.

Sa cosa antiga durada de prusu: la roba antica dura di più, recita un proverbio sardo. Un modo per dire che le cose del passato resistono al tempo perché realizzate secondo tradizione, con impegno, cura e sapienza. Di cose d’un tempo che durano ancora oggi ce ne sono tante in Sardegna, a riprova di come in questa “terra antica di lunghi silenzi” – come l’ha definita Grazia Deledda – la storia abbia lasciato tracce indelebili nella memoria di luoghi e persone. La mostra Ricamos durches racconta, attraverso le immagini di dolci e ricami tradizionali, le peculiarità di un sapere antico che dura ancora oggi grazie alle donne che l’hanno tramandato di madre in figlia, mantenendo viva nei secoli una parte importante

della storia culturale dell’isola. Una storia tutta al femminile, quella del ricamare e del decorare dolci, con le donne a fare da spola tra passato e presente, depositarie di saperi tecnici come di abilità immateriali, artigiane e artiste al medesimo tempo, creatrici di capolavori che uniscono manualità, pazienza e precisione. Due espressioni artistiche diverse nella finalità eppure gemelle per l’importanza attribuita all’ornamento in quanto linguaggio che comunica grazia, bellezza, eleganza. Dunque, non una semplice decorazione, ma il simbolo di un’identità culturale forte e radicata, di un modo tradizionale di abbigliarsi, di presentarsi al mondo, di rendersi belle e femminili, come pure di celebrare feste e occasioni importanti con l’atto d’amore di un dolce che appaga la vista e delizia il palato. Nelle fotografie di Alma Danièle De Silvestro, fiori, steli, foglie, racemi, losanghe e ghirigori compongono un’iconografia comune tanto ai dolci quanto ai tessuti, con continui rimandi sia nelle forme che nei colori. Un racconto a più voci come un’orchestra in cui è la donna a dirigere i vari strumenti, muovendo le mani per intrecciare, annodare, modellare, stendere, pennellare, garantire che ogni cosa si accordi perfettamente all’altra, nel bouquet variopinto di uno scialle o di un corpetto, nei motivi floreali di un biscotto a pasta di mandorle. Immagini “corali”, con più elementi e varietà di particolari sia di dolci che di ricami, si alternano ad immagini “soliste”, con dettagli che pur somigliandosi mantengono ciascuno la propria specificità; si passa poi ad “ensemble” di fotografie riunite a comporre una polifonia di voci, per arrivare, infine, alla consonanza di dolci e ricami accostati nello stesso scatto oppure coincidenti come nello straordinario scialle eseguito con la pasta detta “filindeu”. E mentre le mani delle donne dirigono questo “concerto”, il loro cuore – emblema di passione e dedizione al lavoro – è il diapason da cui dipendono lunghezza e intensità dei “suoni”. L’allestimento segue, perciò, lo sviluppo di una partiture musicale, nella quale dolci e ricami formano un insieme coerente e significante di voci, con lievi mutamenti di ritmo, punti di slancio e di riposo, intervalli e cadenze, ma sempre all’interno di una melodia unitaria ed armonica. Dipende anche da questo la forza espressiva delle immagini, il cui intento non è soltanto documentare un’antica tradizione, ma anche, e soprattutto, mettere in risalto qualità, complessità e originalità di manufatti che le donne sarde sanno trasformare in opere d’arte da indossare o da mangiare. Il riferimento alla musica serve, inoltre, a richiamare il ruolo del canto come elemento che, nella tradizione dell’isola, accompagna da sempre l’universo femminile, scandendo i lavori quotidiani nell’ambiente domestico, come anche le feste e le occasioni conviviali. Un legame e tra varie forme d’arte che il video a corredo della mostra ribadisce con un emozionante montaggio di immagini e canti della tradizione. 

Alma Danièle de Silvestro

La passione per la fotografia di Alma è sbocciata durante il suo primo viaggio in un paese non occidentale, il Madagascar, dove ha avvertito la necessità di raccontare “visivamente” le esperienze vissute in luoghi così diversi dalla quotidianità. Questo desiderio di condividere con gli amici la bellezza di costumi variopinti, terre lontane e le espressioni autentiche dei volti degli abitanti ha dato vita a un percorso artistico ricco di significato.

Con il tempo, Alma ha sviluppato un forte impegno nel migliorare e approfondire la propria tecnica fotografica, un obiettivo che continua a perseguire con passione. La sua dedizione l’ha portata a partecipare a numerose mostre collettive, sia nazionali che internazionali, e a esporre le proprie opere in mostre personali, tra cui “Impastos” nel 2024.

Trascorrendo molti mesi in Sardegna, Alma si è immersa nella cultura sarda, mettendo in risalto vari aspetti di questa affascinante tradizione attraverso il suo obiettivo. La sua fotografia non è solo un mezzo per catturare immagini, ma un modo per raccontare storie e connettersi con le diverse realtà.

L’evento è realizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale Infoto Firenze e con il patrocinio di Regione Autonoma della Sardegna e Federazione delle Associazioni Sarde in Italia.

Ingresso libero.

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